Emma Borgijid, pratiche di guarigione
In un incontro fuori programma del 6 marzo, il gruppo Matricomunità ha ospitato l'antropologa e storica
Emma Borgijid, che ha presentato le sue ricerche sulle pratiche di guarigione e spiritualità femminile nelle culture pagane e pre-cristiane, concentrandosi in un primo tempo sul concetto di consenso come pratica di guarigione collettiva.
Emma Borgijid, che ha presentato le sue ricerche sulle pratiche di guarigione e spiritualità femminile nelle culture pagane e pre-cristiane, concentrandosi in un primo tempo sul concetto di consenso come pratica di guarigione collettiva.
Emma presenta dieci punti chiave sulla comunicazione non violenta e le pratiche del consenso nelle culture basate sulla legge materna. Sottolinea l'importanza di sospendere il giudizio, ascoltare veramente, trattare gli altri come se stessi ed essere aperti al compromesso. Emma ci dice che queste pratiche sono fondamentali per la guarigione e per evitare conflitti, sottolineando che il linguaggio del consenso è essenziale per mantenere l'equilibrio e prevenire l'oppressione nelle comunità.
Emma ci parla poi del clown sacro nelle culture indigene e pre-cristiane, evidenziando la sua importanza nel mantenere l'equilibrio sociale e spirituale. Spiega come questa figura, originariamente femminile, potesse sfidare l'autorità per il bene comune e come sia collegata allo sciamanesimo e alle pratiche di guarigione.
Emma parla poi delle pratiche ascetiche e trascendenti, distinguendo tra quelle maschili e femminili in diverse culture. Si concentra sulle pratiche femminili, menzionando il canto, la danza e le pratiche sessuali segrete, con particolare riferimento al culto della partenogenesi studiato da Margherita Rigoglioso. Ci spiega poi il significato complesso del termine "vergine" nel contesto delle antiche sacerdotesse e descrive come queste donne mantenessero la loro energia selvaggia e primordiale attraverso rituali e pratiche specifiche e definisce il termine "strega" come equivalente di sciamana.
L’intervento di Emma che era iniziato con un canto gaelico termina con un canto antico del 600 eseguito in inglese, che parla delle imprese impossibili dell'amore, collegandole alle iniziazioni sciamaniche.
Si vorrebbero approfondire alcuni temi con un incontro specifico sui nove chakra femminili e un altro sulla caccia alle streghe in versione orientale.
Emma presenta infine un progetto per offrire metodi di guarigione alternativi e supporto legale alle donne sopravvissute alla violenza, basati su principi matriarcali e pratiche tradizionali di diverse culture. Propone inoltre l'insegnamento di arti marziali come forma di autodifesa non violenta.
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